Ogni persona è unica
Ciò che desidero è migliorarmi costantemente per rispondere in modo rigoroso, ma personalizzato, alla sofferenza di ciascuno.
Approcci
In studio mi occupo dei più comuni disturbi psichici, integrando le tecniche di trattamento del sintomo, a tecniche di elaborazione del materiale traumatico, in modo da agire sia sugli effetti, che sui fattori predisponenti ai disturbi manifestati.
Ho maturato una formazione specifica sulle alterazioni gravi della personalità e sui disturbi dissociativi.
EMDR
Mindfulness
Terapia Metacognitiva Interpersonale
Psicoterapia Costruttivista Relazionale
Consulenza e Terapia sessuale
Di seguito puoi leggere un approfondimento relativo a ciascun approccio. Per navigare, clicca sul titolo della scheda.
Durante i momenti di elaborazione attiva del ricordo, la persona viene guidata ad accedere in modo sicuro al ricordo dell’esperienza traumatica, mentre si eseguono stimolazioni alternate destra/sinistra del cervello, tipicamente attraverso il movimento degli occhi.
Ciò che si ottiene è una riduzione stabile della carica emotiva del ricordo, una ristrutturazione del significato negativo attribuito a sé e il venir meno di sensazioni fisiche, pensieri o immagini intrusive.
Vengono spontaneamente abbandonati i comportamenti di evitamento degli stimoli che ricordano il trauma e si percepisce un’accresciuta fiducia nelle proprie capacità di far fronte al futuro. Il ricordo si dice elaborato quando si ha il vissuto soggettivo, che esso appartenga ormai al passato come esperienza conclusa e non più disturbante.
Il ricordo non viene dimenticato, né “tenuto a distanza”, ma inserito in una più ampia e costruttiva visione di sé e del mondo.
I cambiamenti sono documentati anche a livello neurobiologico cerebrale.
Nell’accezione moderna fa riferimento alla capacità di prestare attenzione in modo intenzionale e non giudicante alla nostra esperienza interna e nel momento presente.
Questo stato ci permette di prendere consapevolezza dei nostri automatismi mentali ed emotivi e ci permette di emanciparcene.
Saper ritrovare una mente chiara è il primo passo per decidere quali azioni intraprendere per il nostro benessere.
Negli ultimi trent’anni la ricerca neuroscientifica ha studiato la mente dei grandi meditatori al fine gettare luce sui processi neurobiologici implicati nella meditazione e sull’impatto di questa sulle funzioni cerebrali. In ambito clinico sempre più studi ne evidenziano il valore nella promozione del cambiamento.
Nel mio lavoro la pratica di consapevolezza è innanzitutto un modo per regolare la qualità della mia presenza e un sostegno allo stato mentale di accoglienza-non giudicante verso di me e il cliente. Tipicamente lascio che sia questo stato di coscienza a creare un terreno fertile per l’esplorazione del materiale emotivo della persona, ma dove ne ravvedo l’utilità, guido la persona nell’apprendimento di specifiche pratiche, in modo che possa acquisire padronanza e autonomia nell’entrare in una relazione gentile con i propri stati interni. Quest’attitudine verso se stessi genera trasformazione.
La persona potrebbe lamentarsi del fatto che gli altri si comportino in modo sempre uguale nei suoi confronti (ad es. in modo critico, svalutante, indifferente o inaffidabile) e manifestare un’insoddisfazione diffusa per la propria vita di relazione oppure vivere una sofferenza interiore talmente forte da sentirsi emotivamente sopraffatta, piuttosto che vuota e sprovvista di mete proprie.
Gli obiettivi specifici della TMI sono quindi, la promozione delle capacità metacognitive e del cambiamento nel modo di regolare la propria emotività e di entrare in relazione con gli altri.
Ogni seduta è focalizzata sui problemi attuali della persona e sull’assetto relazionale tra paziente e terapeuta. Ogni rottura dell’assetto cooperativo, se adeguatamente riparato dal terapeuta, diventa un’occasione per la persona per recuperare quel senso di sicurezza che spesso le è mancato nelle relazioni vissute in precedenza. Inoltre, ciò permette di riflettere sulle strategie protettive che si innescano in automatico e di comprenderle alla luce della propria storia di vita.
L’approccio costruttivista relazionale sottolinea la centralità delle relazioni nello sviluppo precoce della mente, in accordo con le evidenze provenienti dagli studi sullo sviluppo cerebrale (neuroscienze). La comprensione della sofferenza emotiva, quindi, non può prescindere dalle esperienze reali di attaccamento, perché a partire dai modi in cui i nostri cari hanno risposto alle nostre emozioni e ai nostri bisogni, ci siamo formati idee sul nostro valore e sulla nostra amabilità e aspettative su cosa possiamo aspettarci dagli altri in determinate situazioni. Tali “schemi” sono in larga misura inconsci e si attivano in modo automatico durante le interazioni sociali. Anche le nostre capacità di regolare le emozioni prendono forma da queste precoci interazioni.
Questi significati, però, non rimangono immutati negli anni, sono, infatti, modificabili all’interno delle relazioni per noi importanti e la psicoterapia offre l’occasione per instaurare una relazione che permetta di fare esperienza di modi nuovi di sentirci con l’altro. Questo cambia anche la visione di noi stessi ed il modo in cui costruiamo la relazione con l’altro.
La sessualità è un aspetto centrale dell’essere umano, che ci accompagna per tutta la vita. Nonostante sia radicata nel mandato biologico della riproduzione, non può essere ridotta ad essa. La sessualità umana, infatti, si caratterizza per una dimensione relazionale che include i modi con cui possiamo procurarci e procurare piacere.
La capacità di entrare in contatto intimo con noi stessi e l’altro, in modo consapevole, libero da pregiudizi, rispettoso e gioioso è alla base della salute sessuale e di quella mentale.
La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea come la salute sessuale sia il prodotto dell’integrazione degli aspetti somatico-affettivi, intellettivi e sociali dell’essere umano, che permettono la valorizzazione della personalità, della comunicazione e dell’amore. Saper agire in modo da potersi autodeterminare e avere la piena padronanza del proprio comportamento sessuale richiede lo sviluppo di capacità, che non sono strettamente legate alla sessualità, ma che la possono sostenere. Mi riferisco alla capacità di sintonizzarsi emotivamente, di chiedere e di rifiutare, di lasciarsi andare, di rimanere presenti e di fidarsi, di assumersi responsabilità e accogliere. Un percorso di Terapia mansionale integrata (detta anche Sex Therapy) può rinforzare e sviluppare tali competenze, insieme alla conoscenza del proprio funzionamento sessuale e quello del partner.
La salute sessuale può essere ostacolata da molteplici fattori, da condizioni mediche o psichiatriche, da fattori culturali o religiosi, ma anche da fattori psicologici come la presenza di vergogna, colpa, paura o di credenze erronee o rigide.
Alcune esperienze traumatiche, inoltre, possono avere un impatto deleterio anche a distanza di molti anni. Mi riferisco in particolare modo all’abuso sessuale (infantile e adulto).
L’abuso sessuale infantile costituisce, infatti, un importante fattore di rischio per lo sviluppo di problemi psichici e sessuali. La qualità della vita adulta può essere fortemente compromessa, così come può essere gravemente ostacolata la capacità di godere dell’intimità sessuale. Inoltre, gli esiti traumatici di questi eventi possono manifestarsi sotto forma di sintomi somatici senza apparente causa organica (dolore pelvico cronico, vulvodinia, dispareunia ecc…).
Gli stimoli sessuali possono innescare sintomi post-traumatici come flashback (il rivivere frammenti di memoria traumatica), emozioni travolgenti (terrore, panico), sensazioni fisiche sgradite o dolorose, ma anche nausea, disconnessione e incapacità di sentire sensazioni ed emozioni, fino a fenomeni di autoscopia, durante i quali ci si vede dall’esterno.
In questi casi la terapia sessuale non potrà prescindere da un lavoro centrato sul trauma.
Di seguito le mie specializzazioni:
- Esperta in sessuologia tipica e atipica. Comprensione fisiologica e clinica della sessualità umana, studio delle realtà LGBTQ+ e della sessualità atipica nella cornice teorica del continuum trasgressione-parafilia-sex offender proposta da Quattrini.
- Consulente in sessualità tipica e atipica. Offro consulenza in queste aree e interventi psicoterapeutici attraverso:
- Tecniche di intervento per disfunzioni sessuali e disturbi della sessualità tipica e atipica.
- Trattamento delle conseguenze post-traumatiche dell’abuso sessuale infantile e adulto.