Ogni persona è unica

Ciò che desidero è migliorarmi costantemente per rispondere in modo rigoroso, ma personalizzato, alla sofferenza di ciascuno.

Approcci

In studio mi occupo dei più comuni disturbi psichici, integrando le tecniche di trattamento del sintomo, a tecniche di elaborazione del materiale traumatico, in modo da agire sia sugli effetti, che sui fattori predisponenti ai disturbi manifestati.

Ho maturato una formazione specifica sulle alterazioni gravi della personalità e sui disturbi dissociativi.

EMDR

“Lasciare il passato nel passato” – F. Shapiro

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è un approccio psicoterapeutico, di comprovata efficacia, per elaborare i ricordi traumatici. Permette di chiudere emotivamente con il passato, aprendosi al futuro senza dimenticare.

Mindfulness

“Meditare non è cercare vie d’uscita, ma piuttosto di entrata” – C. L. Candiani

La mindfulness è una pratica per sviluppare consapevolezza. La capacità di essere pienamente presenti ci fa conoscere i nostri automatismi mentali e ci aiuta a superarli. Imparando ad osservarci con gentilezza e senza giudizio, coltiviamo il terreno della trasformazione.

Terapia Metacognitiva Interpersonale

“Le esperienze precoci scrivono storie nel nostro corpo e queste storie influenzano il modo di vedere le relazioni” – G. Dimaggio

La TMI è un approccio integrativo per il trattamento dei disturbi di personalità. Rafforza le capacità di riflettere sulla mente propria ed altrui e sugli schemi disfunzionali che si attivano nella relazione con gli altri. Centrata sul presente, mira ad un cambiamento profondo.

Psicoterapia Costruttivista Relazionale

“La relazione, nel bene e nel male, è il luogo dove avvengono le cose che contano davvero per noi” – M. Stagi

Ogni persona costruisce un modo unico di stare al mondo e di muoversi in esso a partire dall’esperienze relazionali vissute. Da esse la persona costruisce significati, che l’aiuteranno a prevedere e affrontare le sfide della vita. Quando soffriamo, sembra rompersi un equilibrio dentro di noi o con il mondo. Con la terapia torniamo a riconoscerci, ma con nuove potenzialità.

Consulenza e Terapia sessuale

“Quando capiamo la nostra sessualità, capiamo noi stessi” – M. Bader

La qualità della nostra vita non può prescindere dalla salute sessuale. Corrette informazioni e la promozione di competenze relazionali ed emotive sono i tasselli dell’intervento sessuologico. In caso di disfunzioni sessuali offro una terapia breve e strategica (la Terapia mansionale integrata) orientata alla risoluzione del sintomo attraverso esercizi comportamentali mirati.

Di seguito puoi leggere un approfondimento relativo a ciascun approccio. Per navigare, clicca sul titolo della scheda

L’EMDR – Eye Movement Desensitization and Reprocessing (acronimo inglese che significa Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio psicoterapeutico standardizzato, di comprovata efficacia e per questo raccomandato dalla principali linee guida internazionali per il trattamento del Disturbo da stress post-traumatico e per i disturbi correlati allo stress (American Psychological Association, International Society for Traumatic Stress Studies, Organizzazione Mondiale della Sanità e Ministero della Salute).

Durante i momenti di elaborazione attiva del ricordo, la persona viene guidata ad accedere in modo sicuro al ricordo dell’esperienza traumatica, mentre si eseguono stimolazioni alternate destra/sinistra del cervello, tipicamente attraverso il movimento degli occhi.

Ciò che si ottiene è una riduzione stabile della carica emotiva del ricordo, una ristrutturazione del significato negativo attribuito a sé e il venir meno di sensazioni fisiche, pensieri o immagini intrusive.

Vengono spontaneamente abbandonati i comportamenti di evitamento degli stimoli che ricordano il trauma e si percepisce un’accresciuta fiducia nelle proprie capacità di far fronte al futuro. Il ricordo si dice elaborato quando si ha il vissuto soggettivo, che esso appartenga ormai al passato come esperienza conclusa e non più disturbante.

Il ricordo non viene dimenticato, né “tenuto a distanza”, ma inserito in una più ampia e costruttiva visione di sé e del mondo.
I cambiamenti sono documentati anche a livello neurobiologico cerebrale.
Il termine mindfulness fa riferimento sia ad uno stato mentale, sia alla pratica meditativa per sostenerlo. Pur avendo ricevuto attenzione scientifica intorno alla fine degli anni ‘70, grazie a Jon Kabat-Zinn, tale pratica affonda le sue radici nella tradizione contemplativa buddhista Theraveda.

Nell’accezione moderna fa riferimento alla capacità di prestare attenzione in modo intenzionale e non giudicante alla nostra esperienza interna e nel momento presente.

Questo stato ci permette di prendere consapevolezza dei nostri automatismi mentali ed emotivi e ci permette di emanciparcene.

Saper ritrovare una mente chiara è il primo passo per decidere quali azioni intraprendere per il nostro benessere.

Negli ultimi trent’anni la ricerca neuroscientifica ha studiato la mente dei grandi meditatori al fine gettare luce sui processi neurobiologici implicati nella meditazione e sull’impatto di questa sulle funzioni cerebrali. In ambito clinico sempre più studi ne evidenziano il valore nella promozione del cambiamento.

Nel mio lavoro la pratica di consapevolezza è innanzitutto un modo per regolare la qualità della mia presenza e un sostegno allo stato mentale di accoglienza-non giudicante verso di me e il cliente. Tipicamente lascio che sia questo stato di coscienza a creare un terreno fertile per l’esplorazione del materiale emotivo della persona, ma dove ne ravvedo l’utilità, guido la persona nell’apprendimento di specifiche pratiche, in modo che possa acquisire padronanza e autonomia nell’entrare in una relazione gentile con i propri stati interni. Quest’attitudine verso se stessi genera trasformazione.
La Terapia Metacognitiva Interpersonale costituisce l’evoluzione della psicoterapia di stampo cognitivista ai Disturbi di Personalità. Spesso chi ne soffre fatica a trarre beneficio dalle terapie classiche, perché limitato da alcune difficoltà nel descrivere e regolare le proprie emozioni, nel comprendere da cosa siano scatenate e, parallelamente, nel comprendere cosa gli altri pensino o sentano, con ripercussioni negative sulla qualità delle proprie relazioni interpersonali. L’insieme di queste capacità prendono il nome di “metacognizione”.

La persona potrebbe lamentarsi del fatto che gli altri si comportino in modo sempre uguale nei suoi confronti (ad es. in modo critico, svalutante, indifferente o inaffidabile) e manifestare un’insoddisfazione diffusa per la propria vita di relazione oppure vivere una sofferenza interiore talmente forte da sentirsi emotivamente sopraffatta, piuttosto che vuota e sprovvista di mete proprie.

Gli obiettivi specifici della TMI sono quindi, la promozione delle capacità metacognitive e del cambiamento nel modo di regolare la propria emotività e di entrare in relazione con gli altri.

Ogni seduta è focalizzata sui problemi attuali della persona e sull’assetto relazionale tra paziente e terapeuta. Ogni rottura dell’assetto cooperativo, se adeguatamente riparato dal terapeuta, diventa un’occasione per la persona per recuperare quel senso di sicurezza che spesso le è mancato nelle relazioni vissute in precedenza. Inoltre, ciò permette di riflettere sulle strategie protettive che si innescano in automatico e di comprenderle alla luce della propria storia di vita.
Per la prospettiva costruttivista noi pensiamo e agiamo sulla base dei significati, che attribuiamo al mondo e a noi stessi. Da qui il termine “costruttivista”, che rimanda ad un’idea dell’essere umano come attivo nel costruire la propria realtà.

L’approccio costruttivista relazionale sottolinea la centralità delle relazioni nello sviluppo precoce della mente, in accordo con le evidenze provenienti dagli studi sullo sviluppo cerebrale (neuroscienze). La comprensione della sofferenza emotiva, quindi, non può prescindere dalle esperienze reali di attaccamento, perché a partire dai modi in cui i nostri cari hanno risposto alle nostre emozioni e ai nostri bisogni, ci siamo formati idee sul nostro valore e sulla nostra amabilità e aspettative su cosa possiamo aspettarci dagli altri in determinate situazioni. Tali “schemi” sono in larga misura inconsci e si attivano in modo automatico durante le interazioni sociali. Anche le nostre capacità di regolare le emozioni prendono forma da queste precoci interazioni.

Questi significati, però, non rimangono immutati negli anni, sono, infatti, modificabili all’interno delle relazioni per noi importanti e la psicoterapia offre l’occasione per instaurare una relazione che permetta di fare esperienza di modi nuovi di sentirci con l’altro. Questo cambia anche la visione di noi stessi ed il modo in cui costruiamo la relazione con l’altro.

La sessualità è un aspetto centrale dell’essere umano, che ci accompagna per tutta la vita. Nonostante sia radicata nel mandato biologico della riproduzione, non può essere ridotta ad essa. La sessualità umana, infatti, si caratterizza per una dimensione relazionale che include i modi con cui possiamo procurarci e procurare piacere. 

La capacità di entrare in contatto intimo con noi stessi e l’altro, in modo consapevole, libero da pregiudizi, rispettoso e gioioso è alla base della salute sessuale e di quella mentale.

La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea come la salute sessuale sia il prodotto dell’integrazione degli aspetti somatico-affettivi, intellettivi e sociali dell’essere umano, che permettono la valorizzazione della personalità, della comunicazione e dell’amore. Saper agire in modo da potersi autodeterminare e avere la piena padronanza del proprio comportamento sessuale richiede lo sviluppo di capacità, che non sono strettamente legate alla sessualità, ma che la possono sostenere. Mi riferisco alla capacità di sintonizzarsi emotivamente, di chiedere e di rifiutare, di lasciarsi andare, di rimanere presenti e di fidarsi, di assumersi responsabilità e accogliere. Un percorso di Terapia mansionale integrata (detta anche Sex Therapy) può rinforzare e sviluppare tali competenze, insieme alla conoscenza del proprio funzionamento sessuale e quello del partner.

La salute sessuale può essere ostacolata da molteplici fattori, da condizioni mediche o psichiatriche, da fattori culturali o religiosi, ma anche da fattori psicologici come la presenza di vergogna, colpa, paura o di credenze erronee o rigide. 

Alcune esperienze traumatiche, inoltre, possono avere un impatto deleterio anche a distanza di molti anni. Mi riferisco in particolare modo all’abuso sessuale (infantile e adulto). 

L’abuso sessuale infantile costituisce, infatti, un importante fattore di rischio per lo sviluppo di problemi psichici e sessuali. La qualità della vita adulta può essere fortemente compromessa, così come può essere gravemente ostacolata la capacità di godere dell’intimità sessuale. Inoltre, gli esiti traumatici di questi eventi possono manifestarsi sotto forma di sintomi somatici senza apparente causa organica (dolore pelvico cronico, vulvodinia, dispareunia ecc…).

Gli stimoli sessuali possono innescare sintomi post-traumatici come flashback (il rivivere frammenti di memoria traumatica), emozioni travolgenti (terrore, panico), sensazioni fisiche sgradite o dolorose, ma anche nausea, disconnessione e incapacità di sentire sensazioni ed emozioni, fino a fenomeni di autoscopia, durante i quali ci si vede  dall’esterno. 

In questi casi la terapia sessuale non potrà prescindere da un lavoro centrato sul trauma. 

Di seguito le mie specializzazioni:

  • Esperta in sessuologia tipica e atipica. Comprensione fisiologica e clinica della sessualità umana, studio delle realtà LGBTQ+ e della sessualità atipica nella cornice teorica del continuum trasgressione-parafilia-sex offender proposta da Quattrini.
  • Consulente in sessualità tipica e atipica. Offro consulenza in queste aree e interventi psicoterapeutici attraverso:
  • Tecniche di intervento per disfunzioni sessuali e disturbi della sessualità tipica e atipica.
  • Trattamento delle conseguenze post-traumatiche dell’abuso sessuale infantile e adulto.